IL DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO
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Possono esserci effetti collaterali, tutti facilmente eliminabili e/o prevenibili con l'aggiunta al trattamento di alcuni integratori. Per esempio:
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No. E' questa una delle caratteristiche più positive del trattamento. Dopo le prime quarantotto ore (in cui la fame c'è), i corpi chetonici che vengono prodotti dalla distruzione dei grassi che si bruciano (dieta chetogenica), inibiscono a livello cerebrale il centro della fame.
Si. Altra caratteristica positiva del trattamento chetogenico. L'introduzione costante di aminoacidi durante il trattamento serve a mantenere alto il livello dell'ormone della crescita (Gh) e della massa magra, a differenza delle normali diete ipocaloriche bilanciate che fanno perdere sia massa grassa che massa magra all'incirca in uguale misura.
No, se si seguono i protocolli di mantenimento che noi formiamo, studiati secondo il sesso e l'attività fisica, che pur reintroducendo gradatamente nella dieta grassi e zuccheri, permettono di mantenere il peso concquistato col trattamento.
Salvo l'insufficienza renale (creatininemia uguale o superiore a 1,4) non esistono controindcazioni assolute al trattamento, ma alcune patologie impongono un monitoraggio da parte del Medico/nutrizionista per assicurare la perfetta tolleranza.
Enorme: i nostri programmi dietetici sono limitatissimi nel tempo, ottengono risultati immediatamente misurabili e avviano il paziente ad un nuovo tipo di alimentazione che gli consente di mantenere (e possibilmente migliorare) i risultati raggiunti. Le normali diete ipocaloriche, anche se scientificamente ineccepibili, sono lente nei risultati (spessissimo il paziente desiste), fanno soffrire la fame e non mantengono la massa magra come il nostro trattamento.
La definizione "Liposuzione Alimentare" si riferisce alla caratteristica unica del nostro programma dietetico di riuscire a rimuovere in due/tre settimane le adiposità localizzate che nella donna si trovano generalmente sulla parte esterna dei fianchi, adiposità resistenti a qualisasi dieta classica e che richiedono generalmente per la loro rimozione un intervento chirurgico di liposuzione.
Tutte le donne che assumono la pillola o cerotti anticoncezionali hanno la stessa probabilità di calo ponderale di donne che non ne assumono. I dosaggi delle “pillole” attuali sono talmente ridotti rispetto al passato, da essere molto vicini alla fisiologia ormonale della donna adulta, pertanto donne che assumono la “pillola” e donne che non ne assumono hanno la medesima probabilità di perdere peso, in base solamente alle proprie abitudini alimentari e di movimento o, come nel caso della Liposuzione Alimentare, al metodo specifico di dimagrimento correttamente eseguito.
Una grande fetta della popolazione assume uno specifico farmaco per controllare l’ipotiroidismo. Tali persone, se assumono un dosaggio adatto alla propria condizione (da valutare con un endocrinologo), sono definite “eutiroidee”, ossia ritornano ad un condizione di funzionamento del sistema ormonale tiroideo paragonabile a quello di un soggetto sano. Pertanto, in questi casi, si può intraprendere senza dubbio il trattamento aminoacidico ed avere le stesse potenzialità di dimagrimento che ha la media della popolazione sana.
Donne in menopausa, ma anche in pre-menopausa, vedono modificare notevolmente il proprio corpo, spesso con delle ripercussioni importanti sul tono dell’umore. L’aumento del peso è una delle conseguenze maggiori della menopausa, con una distribuzione del tessuto adiposo di carattere androide (addome, epigastrio, arti superiori), diversamente da quanto avviene per una donna fino all’età fertile, in cui l’aumento di peso interessa soprattutto la zona dei fianchi, cosce e periombelicale. Nonostante ciò, la Liposuzione Alimentare si è dimostrata molto utile anche in casi di menopausa, consumando in modo localizzato il tessuto adiposo e permettendo un dimagrimento nelle aree anatomiche “critiche”. Inoltre, diversi studi, comprovano che la Liposuzione Alimentare consente una scissione del grasso viscerale, proprio quel tipo di adiposità che si localizza nell’addome e nell’epigastrio, come ogni donna in menopausa può osservare su se stessa.
La malattia celiaca è l’intolleranza alimentare più frequente a livello globale. La prevalenza della celiachia in Italia è dell’1,1%, ma probabilmente molti individui non sanno di esserlo o l’intolleranza deve ancora manifestarsi. Il protocollo della liposuzuine alimentare per celiaci non contiene glutine.
Ad eccezione di condizioni patologiche da valutare con un ginecologo, le alterazioni della regolarità del ciclo mestruale si associano spesso a sbalzi del peso in eccesso o in difetto. Spesso, donne in sovrappeso od obese riferiscono amenorrea (come anche nei casi opposti di anoressia nervosa), tuttavia, ciò non è una controindicazione al trattamento aminoacidico . Anzi, un calo ponderale localizzato mediante la Liposuzione Alimentare, sempre sotto controllo medico, spesso riporta regolarità anche nel ciclo mestruale.
Per i soggetti vegetariani si consiglia sempre di optare per il protocollo di Liposuzione Alimentare chiamato Sondino senza Sondino, in modo tale da seguire un’alimentazione proteica chetogenica senza assumere cibi di origine animale. Malgrado ciò, a volte non vi è indicazione a procedere in questo modo (perché il sovrappeso è minimo o per rifiuto da parte della paziente): in questi casi, si possono sostituire gli alimenti di origine animale con derivati della soia o altri legumi, ricordando però che le leguminose contengono, più o meno a seconda della varietà e del derivato alimentare scelto, anche carboidrati che, se assunti oltre una certa soglia, non consentono al trattamento di definirsi chetogenico. Pertanto, la Liposuzione Alimentare così modificata, potrebbe dare risultati lievemente inferiori alla media di calo ponderale del 7-8%. Per specifiche correzioni al metodo rivolgersi al proprio nutrizionista esperto di Liposuzione Alimentare.